Approvato il decreto di modifica al Codice dell’Amministrazione Digitale

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CdM125 Nella seduta 125 del 10 agosto 2016, il Consiglio dei Ministri ha aprovato, in esame definitivo, il decreto di modifica al CAD, di cui erano già disponibili due versioni in bozza datate gennaio e giugno 2016.

Il comunicato stampa del Governo afferma che sono stati recepiti gran parte dei suggerimenti della Conferenza unificata e del Consiglio di Stato e sono state integralmente accolte le condizioni contenute nei pareri delle Commissioni parlamentari”. Questa affermazione sembra confermare  alcune notizie che circolano già da qualche giorno, che parlano di una proroga della scadenza del 12 agosto relativa alla completa dematerializzazione dei documenti della PA. In particolar modo, il parere della Commissione Affari Costituzionali recava questo articolo:

Art_17_parere_CdS

Si è in attesa della versione definitiva del Decreto di modifica del CAD approvato dal Governo per sapere se e quanto verrà sospesa l’efficacia del DPCM 13 novembre 2014. Una cosa è certa: l’efficacia del Decreto di modifica si avrà dopo 15 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, mentre l’ultimo termine di adozione delle regole tecniche del DPCM è il 12 agosto.

Ecco il testo integrale del comunicato stampa del Governo relativo alla modifica del CAD, in attesa della pubblicazione del testo definitivo del decreto:

2) Modifica e integrazione del codice dell’amministrazione digitale (decreto legislativo – esame definitivo)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo recante norme di attuazione dell’articolo 1 della legge 7 agosto 2015, n. 124, recante modifica e integrazione del codice dell’amministrazione digitale (CAD) di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82. Nello specifico il cambiamento strutturale del rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione è affidato a un’identità digitale, attraverso cui accedere e utilizzare i servizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni, e al domicilio digitale (SPID), in collegamento con l’anagrafe della popolazione residente. SPID sarà l’identificativo con cui un cittadino si farà riconoscere dalla pubblica amministrazione, mentre il domicilio digitale sarà l’indirizzo on line al quale potrà essere raggiunto dalle pubbliche amministrazioni. Sono stati recepiti gran parte dei suggerimenti della Conferenza unificata e del Consiglio di Stato e sono state integralmente accolte le condizioni contenute nei pareri delle Commissioni parlamentari.

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